Cannabis e Coronavirus

cannabis cura tumori marijuana cancro

CORONAVIRUS

La COVID-19, nota anche come malattia respiratoria acuta da SARS-CoV-2, è un’infezione virale, causata dal virus SARS-CoV-2 (coronavirus 2 da sindrome respiratoria acuta grave).
Noto col nome di coronavirus, per via di alcune glicoproteine presenti sulla membrana esterna del virus, che, visto al microscopio, lo fanno sembrare appunto una corona.

È un virus recente, del quale ancora molte caratteristiche sono sconosciute. I sintomi principali sono simil-influenzali, con perdita di gusto/olfatto, problemi gastrointestinali, elevata risposta infiammatoria, fino a patologie più gravi come sindromi respiratorie acute, trombosi, sepsi ed insufficienza multi-organo.

Sono in corso prove di differenti terapie, che mirano sia ad eradicare il virus (antivirali, antimicrobici, antisettici) o a prevenirlo (vaccini, anticorpi), che a limitarne gli effetti indesiderati (antiinfiammatori, anticoagulanti).

CANNABIS

Principi attivi, terpeni, metodi di assunzione

La cannabis contiene più di 400 principi attivi, appartenenti a classi differenti, tra cui cannabinoidi, terpeni, polifenoli.
Ciascuna di queste sostanze differisce dalle altre per effetti e meccanismo d’azione.

In linea di massima, i cannabinoidi condividono un effetto rilassante ed antiinfiammatorio, i terpeni un’azione antisettica, antifungina, antimicrobica, ai polifenoli un effetto antiossidante e di sostegno.

BUFALE E FAKE NEWS

Bisogna innanzitutto chiarire una cosa: la cannabis non è la cura per il Coronavirus.
Varie fake news senza fondamento scientifico circolano sul web, tra le quali che la molecola per curare il coronavirus fosse il CBD, o che, in base a studi non meglio precisati, il THCV avrebbe estirpato completamente il virus. Nulla di questo è vero e, nonostante i suoi svariati impieghi ed effetti benefici, la cannabis non è la panacea per ogni male, quindi è giusto smentire le false notizie che rischiano di compromettere la salute pubblica.

Infatti, la stessa IACM (Associazione Internazionale Cannabis Medica) ha voluto ribadire con un secco comunicato che nonostante numerosi studi di laboratorio indichino possibili effetti antivirali ed antibatterici dei cannabinoidi, non vi è alcuna evidenza scientifica che proteggano da infezioni di virus SARS-CoV2 o che possano essere impiegati per trattare efficacemente la COVID-19.

Bisogna anche ricordare che a livello internazionale è passato il consiglio di non passarsi le canne oltre a strumenti come pipe o bong, per prevenire la diffusione del virus. Inoltre, è meglio evitare posti come i coffee shop olandesi o i cannabis club spagnoli, nei quali non è raro trovare persone che tossiscono, proprio perché fumano. Tra l’altro, per chi è positivo al Coronavirus, fumare è un’aggravante, perché si contribuisce ad irritare il polmone peggiorando la situazione.

CANAPA COME ALLEATO

Bufale a parte, è altrettanto doveroso sottolineare i benefici che si possono trarre dall’uso della cannabis come coadiuvante, tramite vaporizzazione o ingestione:

  • Alcuni terpeni in essa contenuti hanno blande proprietà antibatteriche ed antivirali, utili per diminuire/contenere l’infezione;
  • La maggior parte dei cannabinoidi hanno proprietà immunomodulatrici ed antiinfiammatorie, che possono placare un’eccessiva risposta immunitaria, come la sepsi;
  • Diversi polifenoli hanno un effetto antiossidante e fluidificante sul sangue, limitando coagulazione scoordinata ed i radicali liberi conseguenti allo stress della convalescenza;

TESSUTI IN CANAPA E MASCHERINE

Oltre all’utilità dei principi attivi presenti nel fiore, anche altre parti della pianta di cannabis possono tornare molto utili in questo momento: la fibra, definita “di rafia” perché ricavata dal fusto. La canapa è una coltura molto antica, coltivata dall’uomo da oltre 10.000 anni, e sono, quindi, ormai noti da tempo i vantaggi della fibra di canapa:

  • Risulta impermeabile e quindi idoneo ad evitare la formazione di microorganismi all’interno del tessuto ricavato;
  • E’ biocompatibile, biodegradabile ed ecosostenibile;
  • E’ stabile nel tempo anche in seguito a molteplici lavaggi ad alte temperature;
  • Ha proprietà antibatteriche ed antifungine, sia per i principi attivi contenuti, che per l’elevata traspirazione;
  • Alcuni test mostrano come una miscela di canapa e viscosa, a differenza di cotone e sintetici, abbia la capacità di uccidere alcuni batteri in superficie e di limitarne la diffusione, tra cui lo stafilococco (aureus ed MRSA) e la Klebsiella pneumoniae;
  • Assorbe i raggi infrarossi ed UVA fino al 95%, rendendola facilmente sterilizzabile;
  • Regola l’umidità corporea e fornisce una sensazione di fresco d’estate e di calore in inverno;
  • I cannabinoidi presenti nella fibra di canapa riducono la biodisponibilità cellulare aumentando l’impermeabilità della membrana delle cellule stesse;

CANAPA ED IGIENIZZANTE MANI

Sono in corso molti studi in merito alla capacità di alcuni cannabinoidi di fronteggiare il batterio dello stafilococco aureo resistente alla meticillina (MRSA) e di ridurne l’attacco alla pelle umana.
Una conseguenza delle ricerche su queste proprietà antibatteriche è la possibilità di realizzare cosmetici e prodotti per l’igiene personale privi di conservanti ed antibatterici sintetici, potenzialmente dannosi per l’ambiente e per la salute.
E proprio a Milano è in fase di sviluppo un nuovo gel igienizzante che sarà a base di canapa e non di alcool, ma solo i test di efficacia potranno indicarci il possibile impiego. Tuttavia, anche senza stravolgere in questo modo i dispositivi igienizzati già disponibili, l’aggiunta di alcuni ingredienti a base di canapa porterebbero sicuramente un valido aiuto.

Scopri il nostro igienizzante mani marchiato Gemini con oltre il 60% di alcol!

Fonti